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La crisi dell’imprenditoria under 30

La crisi dell'imprenditoria under 30

Affermavamo solamente ieri che creare, anche partendo dal nulla, una nuova attività  imprenditoriale non sia poi cosଠdifficile.

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Basterebbe, dicevamo, peraltro confermandolo, elaborare una ben precisa ed efficacie idea che, senz’alcuna difficoltà , possa venir trasformata in un vero e proprio business plan verosimilmente vincente.

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Purtroppo, in realtà , ciಠnon basterebbe affatto. O, per meglio dire, ciಠnon basterebbe affatto in Italia.

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La realtà  èche geniali idee e start-up innovative non mancherebbero in Italia ma che quest’ultime, nel momento esatto in cui dovrebbero riuscire a dimostrare la propria validità  e la propria fattibilità , non verrebbero adeguatamente coadiuvate ne sostenute andando di conseguenza inesorabilmente incontro, specialmente in periodi di crisi economica e finanziaria, al proprio fallimento.

Prova ne èche, stando a quanto dichiarato da Datagiovani sulla base dell’elaborazione dei dati forniti da InfoCamere, la società  consortile di informatica delle Camere di Commercio italiane, tra il 2008 ed il 2012 i titolari di impresa under 30 sarebbero diminuiti addirittura del 13,5%.

Quasi 50.000 giovani italiani, di età  compresa tra i 18 ed i 35 anni, che negli ultimi 4 anni, complici sia la crisi economica e finanziaria sia lo scarso sostegno statale, regionale e provinciale all’imprenditoria giovanile, avrebbero dovuto chiudere la propria impresa o, peggio ancora, non avrebbero neppure avuto la possibilità  di avviare una qualsiasi tipologia di attività  imprenditoriale.

Dati ancor pi๠preoccupanti poichè riguardanti anche e soprattutto quelle regioni a fortissima vocazione imprenditoriale che, purtroppo, in nessun modo sarebbero riuscite a frenare l’emorragia di giovani imprenditori che, sempre stando a quanto dichiarato da Datagiovani, preferirebbero andare a lavorare all’estero piuttosto che avviare una propria impresa in Italia.

Stiamo parlando di Emilia-Romagna e Veneto, regioni all’interno delle quali il calo dei giovani imprenditori avrebbe rispettivamente toccato il 20% ed il 17% dal 2008 al 2012.