Le famiglie italiane hanno fiducia nel futuro ma non si puಠdire lo stesso delle imprese che al contrario trovano poco lungimiranti le attuali strategie politiche. Ecco il riassunto sul clima tra famiglie e imprese, fatto dall’Ansa, per capire un po’ meglio la direzione economica del nostro paese.Â
A gennaio l’indice del clima di fiducia dei consumatori segna un nuovo massimo storico. Aumenta a 118,9 punti dai 117,7 del mese precedente, il livello pi๠alto dall’inizio delle serie storiche, 21 anni fa (gennaio 1995). E’ quanto rende noto l’Istat. Per quanto riguarda le imprese, invece, l’indice composito (Iesi) scende a 101,5 da 105,6 pur rimanendo sui valori pi๠alti dopo l’inizio della crisi.
Tutte le componenti del clima di fiducia dei consumatori sono stimate in miglioramento a partire dalle componenti personale e corrente. Diminuiscono lievemente i saldi dei giudizi e delle attese sull’attuale situazione economica del Paese mentre calano le attese di disoccupazione. Per le imprese, il clima di fiducia peggiora in tutti i settori. Cali “significativi” per l’Istat toccano i servizi di mercato (a 106,6 da 113,9) e il commercio al dettaglio (a 101,9 da 108,8) e flessioni contenute colpiscono la manifattura (a 103,2 da 104,0) e le costruzioni (a 114,6 da 114,8). Nelle imprese manifatturiere peggiorano sia i giudizi sugli ordini sia le attese sulla produzione, mentre i giudizi sulle scorte rimangono stabili. Nelle costruzioni migliorano le attese sull’occupazione ma peggiorano i giudizi sugli ordini e piani di costruzione. Nei servizi di mercato, poi, si contraggono i giudizi e le attese sugli ordini e le attese sull’andamento generale dell’economia. E nel commercio al dettaglio, infine, peggiorano sia i giudizi sulle vendite correnti sia le attese sulle vendite future; in accumulo sono giudicate le scorte di magazzino.