Si tratta, innanzitutto, di indicarne la ragione sociale per esteso nonchè un’eventuale sigla con cui essa si volesse presentare; di seguito, èpoi richiesto di indicare il codice – desunto da un’apposita tabella – che ne precisa la natura giuridica (per esempio: società per azioni, Onlus, cooperativa ecc.) e il numero di partita IVA assegnato da un altro Paese comunitario qualora si tratti di un ente non residente che intende aprire una stabile organizzazione in Italia.
Occorre poi indicare per intero la sede legale (se prevista nell’atto costitutivo o nello statuto), o in sua mancanza, la sede di effettiva amministrazione dell’ente; se differente, ènecessario precisare anche il domicilio fiscale, di cui si ègià trattato analizzando il Modello AA9.
Per ognuno di questi luoghi, occorre eventualmente barrare la casella che indica che ivi sono depositate in tutto o in parte le scritture contabili.
La parte rimanente del quadro richiede poi una serie di dati del tutto analoghi a quelli richiesti nell’omologo riquadro del Modello AA9, alla cui trattazione si rimanda: si tratta del codice Atecofin2007 riferito all’attività principale e della sua descrizione, del volume d’affari presunto per il primo anno, dell’indicazione dell’eventuale volontà di effettuare acquisti intracomunitari di particolari beni, dell’indirizzo completo della sede ove l’attività principale èsercitata (se diverso da uno degli indirizzi già indicati in precedenza), del sito web su cui si intende effettuare l’eventuale attività di commercio elettronico e del relativo provider.