I dati statistici forniti recentemente dai sindacati sono da brividi: 1.263 imprese per cui èstato dichiarato pubblicamente lo stato di crisi, con 132.000 lavoratori circa che rischiano di finire sulla strada.
Le istituzioni pubbliche regionali hanno già da qualche tempo messo in campo alcuni strumenti di risposta alla crisi e di sostegno all’industria, i cui discreti risultati hanno spinto il presidente della Toscana, Claudio Martini, a prevedere lo stanziamento di altre diverse decine di milioni di euro per proseguire nelle azioni intraprese.
Fondamentalmente, si èosservato che le imprese toscane, i cui prodotti sono mediamente di qualità piuttosto elevata, dispongono delle potenzialità per risorgere e competere nei mercati internazionali, ma al momento hanno troppe difficoltà ad accedere al mercato del credito e conseguentemente ad ottenere la liquidità necessaria per affrontare la quotidianità .
Due le soluzioni offerte dalla Regione: offrire alle banche garanzie pubbliche a sostegno delle richieste di fido delle imprese e, ancor pi๠ambizioso, entrare direttamente nel capitale sociale delle industrie per favorirne la ricapitalizzazione, con l’idea di dismettere le partecipazioni nel medio periodo, a crisi passata.
Le industrie che saranno favorite saranno quelle giudicate pi๠sane e con maggiori potenzialità , non quelle decotte. Ancora da individuare lo strumento tecnico da adottare, ma la soluzione pi๠probabile èche le ricapitalizzazioni proverranno dalla società Sici, che agisce nella gestione del risparmio tramite fondi comuni e che èpartecipata dalla finanziaria regionale Fidi Toscana.
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