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SISTRI: sistema di gestione rifiuti speciali

Man mano che la civiltà  avanza e che le risorse naturali si esauriscono, il problema della gestione dei rifiuti diviene sempre pi๠pressante.

Il discorso riguarda principalmente i cosiddetti “rifiuti speciali”, che sono quelli prodotti da industrie, aziende agricole, ospedali, botteghe artigianali eccetera, il cui potenziale nocivo èin proporzione molto superiore rispetto all’altra macrocategoria, i rifiuti solidi urbani, in gran parte riciclabili (a patto di avviare adeguate campagne di sensibilizzazione della popolazione).


La gestione dei rifiuti speciali, fino ad un paio di mesi fa, era affidata ad un sistema di controlli basato principalmente sulle verifiche condotte sui registri e sugli altri adempimenti curati dai produttori di tali scarti: il formulario di identificazione dei rifiuti, il modello unico di dichiarazione ambientale e il registro di carico e scarico.

A partire dallo scorso novembre, perà², la materia èstata rivoluzionata, con l’avvio del SISTRI (“Sistema di controllo della tracciabilità  dei rifiuti”), un grande sistema telematico che prende il posto degli adempimenti cartacei elencati, allo scopo di aumentare l’efficienza nello scambio di informazioni fra i soggetti pubblici e privati interessati.

La finalità , molto avanzata, èquella di tenere un tracciato telematico di ciascuna balla di rifiuti speciali, al fine di conoscere con certezza chi l’ha prodotta e dove èstata destinata.
Il progetto del SISTRI èmolto ambizioso, considerato che già  in questa sua fase iniziale si èscelto di applicarlo anche alla gestione dei rifiuti solidi urbani della Campania, la Regione pi๠in difficoltà  sotto questo profilo (ma anche la Sicilia potrebbe essere presto interessata).


Va sottolineato che, fra gli scopi del SISTRI, c’ anche quello di combattere la concorrenza sleale fra le industrie: èchiaro che chi smaltisce irregolarmente i rifiuti guadagna un indebito vantaggio sui concorrenti rispettosi dell’ambiente.