L’Agenzia delle Entrate metterà presto a disposizione dei cittadini una serie di istruzioni per provvedere alla autodenuncia tributaria relativa alle attività all’estero. Il provvedimento èstato previsto dalla stessa agenzia di riscossione del fisco all’interno della circolare ufficiale num. 25/E emanata lo scorso 31 luglio 2013.
La circolare n. 25/E annuncia infatti che presto verranno emanate con un documento ufficiale una serie di istruzioni a disposizione di tutti i contribuenti, per mezzo delle quali sarà loro possibile effettuare una autodenuncia per tutte le attività estere da loro possedute.
In particolare la serie di istruzioni operative che verranno fornite da parte dell’Agenzia delle Entrate avranno il compito di favorire e guidare i contribuenti con attività all’estero ignote allo stesso fisco italiane di aderire al piano di volontaria disclosure di tali attività economiche e finanziarie che sono tenute illecitamente in territori esteri, ovvero al di fuori del territorio italiano.
La novità , preannunciata nella circolare di questa estate, èstata riconfermata durante un convegno tenuto a Pavia chiamato “Il rientro nella legalità di patrimoni esteriâ€. Un’occasione perfetta per annunciare nuovamente le prossime intenzioni da parte dell’Agenzia delle Entrate. Al convegno hanno infatti partecipato i massimi esponenti dell’Agenzia, oltre che molti magistrati, accademici e professionisti del settore.
L’intenzione èquella di far emergere tutte le attività illecite tenute da contribuenti italiani all’estero per stroncare, o almeno per cercare di combattere il fenomeno dell’autoriciclaggio. Tale politica fiscale infatti èvolta all’attuazione del programma di voluntary disclosure.
Esso rappresenta tutto ciಠche èstato voluto e auspicato da parte del Ministero della giustizia nell’ambito della relazione conclusiva della commissione Greco per lo studio sull’autoriciclaggio. Una relazione presentata ormai lo scorso 23 aprile 2013, all’interno della quale veniva proprio messo in luce la validità di tale politica e con cui si definiva il programma di voluntary disclosure come uno strumento di grande utilità ‘ per la rilevazione di capitali illecitamente esportati.