Uno dei presupposti dai quali partire nel mondo del lavoro consiste nel fatto che le dimissioni volontarie non siano mai una buona idea per il lavoratore, come avremo modo di constatare con l’approfondimento di oggi.
La fine di un rapporto di lavoro è spesso un momento delicato, con interessi divergenti tra datore di lavoro e dipendente. Mentre il lavoratore potrebbe aspirare al licenziamento per accedere alla Naspi, l’azienda potrebbe preferire le dimissioni per evitare il costo del “ticket licenziamento”.
Naspi: un sostegno per i lavoratori licenziati, evitando dimissioni volontarie
La Naspi è un’indennità di disoccupazione che offre un sostegno economico ai lavoratori che hanno perso involontariamente il lavoro. Questo aiuto è fondamentale per chi si trova senza occupazione, ma non spetta in caso di dimissioni volontarie.
Ticket licenziamento: un costo per le aziende
Il datore di lavoro, al contrario, ha un forte interesse a incentivare le dimissioni, poiché il licenziamento comporta il pagamento del “ticket licenziamento”, un contributo economico a carico dell’azienda.
Cos’è il ticket licenziamento e come funziona
Il ticket licenziamento è una somma che l’azienda deve versare all’INPS quando un contratto di lavoro termina e il dipendente ha diritto alla Naspi. L’importo, aggiornato al 2024, è di 635,67 euro per ogni anno di servizio del dipendente, con un tetto massimo di 1.916,01 euro per contratti di almeno 3 anni. Il calcolo si basa su 52,97 euro per ogni mese di anzianità del lavoratore.
Quando e come si paga il ticket licenziamento
Il ticket è dovuto in tutti i casi di licenziamento che danno diritto alla Naspi, ad eccezione dei contratti a tempo determinato, per i quali non è previsto alcun pagamento, anche se il dipendente ha diritto alla disoccupazione.
Perché il licenziamento è un costo per l’azienda
Il licenziamento, soprattutto se riguarda un lavoratore con molti anni di anzianità, può rappresentare un onere economico significativo per l’azienda. Il calcolo del ticket licenziamento, basato sulla retribuzione del lavoratore, può raggiungere cifre elevate. Per questo motivo, molte aziende cercano di incentivare le dimissioni volontarie, pur rimanendo il licenziamento una possibilità, soprattutto in caso di necessità di interrompere il rapporto di lavoro.
In sintesi, il ticket licenziamento è un fattore economico importante che influenza le dinamiche tra datore di lavoro e dipendente al momento della cessazione del rapporto di lavoro. La sua esistenza può spingere le aziende a preferire le dimissioni volontarie, mentre i lavoratori possono essere incentivati a farsi licenziare per accedere alla Naspi in questo periodo.