Innanzitutto, si puಠnotare come i modelli previsti siano saliti da due a tre: al 730 e a UNICO si èaffiancato UNICO-Mini, la versione “bonsai†del pi๠comune modello.
In realtà , UNICO-Mini non assume concettualmente grandi differenze rispetto al suo fratello maggiore, da cui deriva: la sua funzione èquella di offrire una versione semplificata della dichiarazione dei redditi per tutti coloro che non hanno o non vogliono avere la possibilità di utilizzare il 730, ma, avendo redditi da dichiarare e oneri da dedurre o detrarre molto comuni, vedono come un ostacolo difficile da digerire il normale UNICO PF, con i suoi tre fascicoli, le sue decine di quadri e le sue centinaia di pagine di istruzioni.
Cosà¬, le persone fisiche possono scegliere di usare UNICO-Mini, purchènon annoverino situazioni reddituali complesse (come redditi di capitale, d’impresa, di arti e professioni) o vogliano detrarre oneri meno frequenti o dalle regole di calcolo piuttosto complesse.
UNICO-Mini vanta dalla sua sole quattro pagine di modello (anche le informazioni anagrafiche sono ridotte all’osso) e una trentina di pagine di istruzioni: èanche vero, perà², che queste ultime sono molto snelle semplicemente in virt๠di rimandi a corposi paragrafi delle istruzioni dell’UNICO originale.
In tutti i casi, per chi sceglie UNICO-Mini le date di invio sono le stesse di UNICO: 30 giugno nei rari casi in cui èancora possibile inviarlo mediante ufficio postale o bancario, 30 settembre in caso di invio telematico diretto o tramite intermediario abilitato.