In realtà le dichiarazioni possono essere spedite anche nei novanta giorni successivi, ma in questo caso si puಠricevere una multa, peraltro ravvedibile.
Come ogni anno, perà², la maggior parte degli intermediari ha aspettato gli ultimi giorni prima di inviare le dichiarazioni, anche per riservarsi la possibilità di correzioni dell’ultim’ora; e questo, inevitabilmente, ha provocato un forte rallentamento dei servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate.
Nella mattina del 30, perà², èsuccesso il patatrac: tutti i servizi telematici dell’Agenzia sono risultati inutilizzabili. A quanto pare, tuttavia, si tratta di una coincidenza: si èverificato un guasto tecnico, non collegato al superlavoro di questi giorni.
In ogni caso, il guasto ha scelto il giorno sbagliato per accadere: per l’intera mattinata il servizio si èrivelato inesistente, mandando nel panico i commercialisti con maggiori arretrati da smaltire.
Ecco quindi la decisione d’urgenza del direttore dell’Agenzia delle Entrate, cui la legge, a determinate condizioni, dà il potere di disporre proroghe sui termini: la scadenza èspostata di cinque giorni, fino a martedଠ5 ottobre.
Non èstato detto espressamente ma èlecito ritenere che anche i novanta giorni citati siano spostati in avanti di cinque giorni; inoltre, poichè normalmente èpossibile ritentare l’invio telematico nei cinque giorni successivi alla scadenza quando la dichiarazione èstata respinta dal sistema, questo termine scala evidentemente al 10 ottobre.
Fonte: Il Sole 24 Ore