Il venticinquesimo rigo indaga sul settore di attività dell’associazione. Occorre indicare un numero da uno a quindici in corrispondenza dell’attività principale esercitata, pescando da un’apposita tabella, in cui, ad esempio, la beneficenza ècontrassegnata col numero 2, lo sport col 5 e la politica col 14.
Nel rigo successivo, invece, bisogna barrare una o pi๠caselle in rapporto agli specifici rami d’azione dell’ente: anche in questo caso, occorre selezionare fra ventisei attività precodificate (1 = produzione e vendita di beni; 6 = gestione di case di cura; 25 = raccolta rifiuti ecc.).
Dopodichè, si passa a conoscere gli amministratori dell’ente: per ognuno di essi va indicato il codice fiscale (rigo 27).
Nei righi 30 e 31 si torna a indagare sulle entrate dell’ente: bisogna infatti specificare l’ammontare rispettivamente delle erogazioni liberali e dei contributi pubblici fruiti nell’ultimo esercizio.
Fra il rigo 33 e il 34, quindi, si vanno a verificare le eventuali raccolte-fondi organizzate dall’associazione. àˆ richiesto, infatti, di specificare innanzitutto se ne vengono istituite, e, in caso positivo, quante sono state nell’ultimo esercizio e per quanti giorni totali si sono protratte, nonchè se èstato redatto uno specifico rendiconto finanziario.
I campi successivi (35 e 36) sono in assoluto i pi๠complessi e meritano una trattazione dettagliata, che compiremo nel prossimo articolo. Notiamo, perà², fin da subito che entrambi tali righi non devono essere compilati da quegli enti che espressamente non applicano la disciplina di agevolazione fiscale di cui all’articolo 148 del T.U.I.R.