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Il contenuto del modello EAS (terza parte)

Le altre domande contenute nel terzo riquadro del modello EAS sono pi๠complesse da gestire, e non èpossibile cavarsela soltanto rispondendo “Sà¬â€ o “No”.

Nel quinto rigo, ad esempio, èrichiesto se l’ente costituisce una semplice articolazione di un’altra e pi๠grande associazione, specificandone in tal caso il relativo codice fiscale. Il rigo 7, invece, vuole sapere se per prendere le varie decisioni gli associati sono sentiti individualmente oppure convocati tutti insieme.


Il quindicesimo rigo, invece, analizza i rapporti fra l’ente e gli associati, per scoprire se l’associazione eroga loro i propri servizi abitualmente, occasionalmente oppure mai.

I righi 20 e 21, poi, scelgono di indagare sui rapporti fra l’associazione e la pubblicità . Innanzitutto, domandando se l’ente riceva frequentemente, occasionalmente oppure mai proventi per attività  di promozione, sponsorizzazione o simili, e nel caso delle prime due risposte occorre segnalare l’importo complessivo percepito nell’ultimo esercizio.


Quindi, si chiede se, a propria volta, l’associazione ricorra a messaggi pubblicitari per promuovere le proprie attività : in questo caso èsufficiente rispondere “Sà¬â€ o “No”, ma in caso positivo occorre anche precisare il totale dei costi sostenuti nell’ultimo esercizio sociale.

L’eventuale attività  sul mercato dell’associazione èl’oggetto di attenzione dei successivi righi.

Il numero 22, infatti, chiede se l’ente ceda beni o servizi a terzi, e, in caso di risposta positiva, se i prezzi sono inferiori o meno a quelli di mercato, se sono concordati con qualche ente pubblico e se sono uguali per tutti o sono differenziati secondo la tipologia del cliente.

Il numero 23, invece, vuole conoscere la media delle entrate dell’ente nei tre esercizi precedenti, includendo sia le quote associative che gli eventuali incassi sul mercato e i contributi pubblici e privati ricevuti.