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Monitoraggio fiscale e quadro RW

Da una ventina d’anni, l’Amministrazione Finanziaria italiana vuole saperne di pi๠sui patrimoni che i nostri concittadini detengono all’estero.

Al di là  delle ipotesi che essi producano un reddito imponibile, infatti, ècomunque richiesto di indicare un certo numero di dati sulla dichiarazione dei redditi: si tratta di notizie dichiarate a puro titolo informativo, affinchè eventualmente in un momento successivo l’Agenzia delle Entrate possa eseguire le opportune verifiche.


Sennonchè, con il passare degli anni il numero di informazioni da dichiarare èandato crescendo, con lo sviluppo del perverso fenomeno dei paradisi fiscali. E in una delle ultime manovre del Governo contro l’evasione fiscale, èstato stabilito un ulteriore rafforzamento: èora necessario dichiarare, per fare un esempio, anche gli immobili detenuti all’estero e non dati in locazione nonchè i beni comunque potenzialmente produttivi di generare reddito (yacht, opere d’arte ecc.).

Tutte queste informazioni vanno indicate in uno specifico spazio della denuncia dei redditi, il quadro RW. Va segnalato come la mancata compilazione comporta una sanzione variabile fra il 10 e il 50% degli importi non dichiarati.


Se poi beni e attività  sono detenuti in territori iscritti nella famigerata “black list” dei paradisi fiscali, scatta la presunzione legale secondo cui tali patrimoni siano stati costituiti con proventi non tassati a suo tempo; tali proventi presunti, cosଠdeterminati, saranno quindi soggetti a tassazione, e le relative sanzioni (cosଠcome i tempi per avviare l’accertamento) saranno raddoppiate.

Il quadro RW fa parte del modello UNICO. E chi denuncia i propri redditi col modello 730? Potrà  continuare a farlo, perà², oltre al 730 secondo le regole consuete, dovrà  anche presentare il frontespizio di UNICO e il quadro RW con i tempi e le modalità  previste per UNICO.