Il modello EAS, come noto, nasce dall’esigenza di monitorare il mondo delle associazioni e del no-profit, al cui interno si celano numerosissimi abusi e imbrogli finalizzati a fruire delle agevolazioni fiscali attribuite al terzo settore.
Il questionario approntato dall’Agenzia delle Entrate èpiuttosto ampio e pone agli interessati diverse decine di quesiti a tutto campo; le informazioni raccolte dovrebbero consentire agli organi dell’Amministrazione Finanziaria di individuare eventuali stranezze e anomalie tali da giustificare l’avvio di accertamenti fiscali.
Dopo una serie di incontri e chiarimenti, i rappresentanti di categoria del terzo settore hanno perಠportato a casa ben tre risultati, che puntano verso una complessiva semplificazione dell’adempimento.
Innanzitutto, èstato deciso che le ONLUS sono totalmente esentate dall’obbligo: questo perchè esse sono già soggette a numerosi e rigorosi controlli, e dunque non se ne ravvisa la necessità .
In secondo luogo, anche gli altri enti associativi che risultano soggetti a controlli di altro genere da parte della Pubblica Amministrazione per motivi vari, come i partiti politici o le associazioni sindacali, potranno evitare di compilare il modello EAS oggi conosciuto e potranno invece redigere una sua versione “light†(ancora tutta da approntare), in cui i quesiti non saranno pi๠di cinque o sei. Gli enti che potranno ricorrere alla versione semplificata del modello e il chiarimento di cosa essa debba consistere saranno individuati in una circolare che sarà resa disponibile nei prossimi giorni.
Infine, èstato rinviato il termine ultimo per l’invio del modello, spostato dal 30 ottobre al 15 dicembre.