L’Agcom ha cosଠemanato un provvedimento pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 4 giugno, dando a tutte le imprese interessate un tempo piuttosto ristretto (due mesi dalla data di pubblicazione) per adeguare il servizio offerto alle inefficienze e inadeguatezze segnalate. Lo scopo èquello di rendere i servizi di call center molto pi๠“user friendlyâ€.
Non ha rilievo il fatto che il servizio sia svolto internamente dall’impresa o affidato in outsourcing a società terze. Nè ha importanza se il call center svolga attività di inbound (ricezione delle chiamate dai consumatori) o di outbound (chiamate dall’impresa verso l’esterno, solitamente per propagandare un dato prodotto).
Secondo il provvedimento del Garante, i disservizi da superare riguardano principalmente le difficoltà nel trovare la sezione dei servizi automatici che offre la risposta ai propri dubbi (facile impazzire fra “premere 5†e “premere 8â€); i tempi di attesa che risponda l’operatore, di durata talvolta biblica; l’incertezza sull’esito dei reclami presentati, che èragionevole temere di veder sparire nel nulla; la mancata indicazione dei diritti a disposizione del consumatore (a partire dal diritto di recesso, pur garantito dalla legge).
In tutte queste ipotesi, e altre minori, le imprese sono tenute a migliorare sensibilmente il servizio offerto adottando procedure pi๠vicine alle esigenze del cittadino e agli obblighi di legge.
Attenzione particolare, poi, èriservata ai cittadini non udenti: le imprese devono garantire a questi soggetti svantaggiati dei servizi di comunicazione alternativi alla telefonata, come sms, fax o e-mail.