Se i consumi alimentari e quelli dedicati all’abbigliamento hanno subito una drastica riduzione per via della crisi, coloro che dalla crisi son stati soltanto lambiti, adesso hanno ripreso a spendere e viaggiare. Secondo Confconsumatori c’èuna fiducia stabile espressa dal popolo dei viaggiatori.Â
Il fatto che si torni a sperare nei viaggi vuol dire che le città d’arte possono contare ancora sul business della cultura. Questa deve essere la leva che i territori devono usare per riprendere il cammino di crescita economica. àˆ soltanto questione di fiducia? Sicuramente l’indice di propensione al viaggio degli italiani èimportante.
A febbraio l’indice di propensione al viaggio degli italiani elaborato da Confturismo-Confcommercio in collaborazione con l’Istituto Piepoli, tocca quota 59 punti, stabile rispetto alla fine del 2015 e al mese precedente.
Spiega Confconsumatori
E’ la cultura a trainare la crescita dell’indice, dato che rimane la prima motivazione nella scelta dei viaggi. Per quattro italiani su cinque, inoltre, èl’aspetto culturale a influenzare la scelta della destinazione di viaggio. Le città e località d’arte rimangono in cima alle preferenze nella scelta della destinazione dei prossimi tre mesi. Sullo stesso arco temporale la meta preferita in Italia (preferita dal 78% dei nostri connazionali) èla Toscana, seguita da Trentino Alto Adige e Lombardia. Â La Francia conquista la posizione di leadership a livello europeo davanti al Regno Unito e la Spagna, mentre gli Stati Uniti tornano in cima alle preferenze per le mete a livello extra-europeo, sorpassando i Caraibi.
Tornando all’indice di fiducia, ci sono altri due fattori che incidono positivamente: la crescita economica e un tasso di disoccupazione pi๠basso di quasi due punti percentuali rispetto al novembre 2014. Il clima economico internazionale ètuttavia fonte di preoccupazione.