àˆ stretta del governo contro la concorrenza creata dalla liberalizzazione delle aperture dei negozi: la proposta di legge avanzata dal sottosegretario allo Sviluppo economico Davide Crippa (M5S) intende ridurre le aperture degli esercizi commerciali nei giorni festivi per cancellare la “liberalizzazione selvaggiaâ€.
Su 52 domeniche i negozi potranno restare aperti solo 12 festività all’anno, sarebbero previsti dei turni a rotazione definiti a livello locale e un limite per ogni Comune fissato al 25% per gli esercizi commerciali dello stesso settore aperti la domenica o in un giorno festivo.
“Le aziende sarebbero costrette a licenziare e “l’intero comparto perderà 400mila posti di lavoro e il 10% del fatturato“. Questo l’allarme lanciato dal presidente di Confimprese Mario Resca che spiega come la proposta, diventata legge, potrebbe causare una perdita del “15% della forza lavoro†con conseguenze gravi sulle famiglie.Â
Per Confimprese resta aperto anche il nodo delle città turistiche che potranno tenere i negozi aperti nei giorni festivi: in base a quale criterio si potrà stabilire se criteri la città èa vocazione turistica?
“Gli acquisti non sono di necessità ma di impulso, la gente consuma se ne ha l’opportunità , ma se i negozi sono chiusi rinuncia e non compra†continua Resca.
Confcommercio sembra essere già disponibile al confronto chiedendo perಠuna regolamentazione minima rispetto a Conad che invita invece a rivedere la normativa.
“Prepariamoci a rinunciare di nuovo a quelle libertà economiche che fanno libero, prospero e adulto un Paese†rendo noto l’Aduc, associazione dei consumatori contraria alla stretta, ma certa che proposte del governo “impingueranno le casse della miriade di commercianti online, aperti 365 giorni l’anno, 24 ore su 24”.
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