Arrivano quasi a 950 i Comuni italiani che nel corso del 2018 introdurranno la tassa di soggiorno.
Si tratta di un’imposta che le strutture alberghiere vanno ad applicare su ogni cliente per ogni giorno di pernottamento puಠvariare in base alle stelle della stessa struttura ricettiva: pi๠di lusso èl’albergo, maggiore sarà il prezzo della tassa di soggiorno.
Vengono esentati dal pagamento solo i residenti nel comune e i minori di 14 anni, i disabili, gli operatori del turismo che soggiornano nelle strutture per motivi di lavoro, gli accompagnatori delle persone con disabilità , gli appartenenti alle forze dell’ordine, gli accompagnatori turistici e gli autisti di pullman.
L’imposta viene autonomamente introdotta da ogni comune puಠanche aumentare di anno in anno, come èaccaduto esattamente anche nel 2018.
A partire dal 1 gennaio 2018 hanno introdotto la tassa di soggiorno diversi Comuni come Asti, Piacenza, Mantova, Pompei, Assisi, Arezzo, Rapallo, Portofino, Volterra, Milano Marittima, Cervia e si accingono a farlo anche Atrani, Agrigento, Bolsena, Cortina e Asiago.
Alcune delle città dove la tassa di soggiorno era già stata introdotta, come Roma, Milano o Firenze, hanno invece optato per un aumento. Qualche esempio? Soggiornare a Firenze costerà 50 centesimi in pi๠per hotel di categoria da una a tre stelle, 30 centesimi per quelli a 4 stelle e di 1,50 euro per affittacamere e Airbnb.
Nel corso degli anni le città che hanno introdotto la tassa di soggiorno sono via via aumentate: nel 2016 erano 746, nel 2017 erano salite a 845, nel 2018 sono arrivate a 1000.
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