Le imprenditrici sono lavoratrici come tutte le altre donne per cui non aveva senso che non potessero accedere ai voucher baby sitting. La notizia dell’estensione di questa misura èconsiderata una vera e propria vittoria da Confartigianato. La battaglia di Confartigianato per le donne imprenditrici artigiane èstata vinta perchè stato riconosciuto anche a queste donne il diritto di coniugare attività d’impresa e impegni famigliari. Il divario finora esistente tra dipendenti e professionisti èstato colmato.
Il ministero del lavoro e il ministero dell’economia e delle finanze, hanno adottato il decreto che consente anche alle donne imprenditrici di usufruire dei voucher baby sitting. Questo strumento èstato introdotto in via sperimentale con una base di 2 milioni di euro per il 2016. Il decreto prevede, infatti, la possibilità per le madri imprenditrici e lavoratrici autonome di richiedere, in sostituzione (anche parziale) del congedo parentale, tale contributo o per il servizio di baby-sitting o per i servizi per l’infanzia (erogati da soggetti sia pubblici che privati accreditati). Edgarda Fiorini, Presidente di Donne Impresa Confartigianato ha commentato cosଠla notizia:
“Le mamme sono tutte uguali, indipendentemente dal lavoro che svolgono. Fare figli èun bene per tutto il Paese e deve essere un diritto garantito a tutte le donne, rendendo disponibili a tutte quei servizi e quelle condizioni indispensabili affinchènon siano costrette a scegliere se lavorare o fare figli. àˆ necessario – aggiunge – superare definitivamente l’incomprensibile disparità di trattamento tra dipendenti e imprenditrici. Una discriminazione particolarmente odiosa nei confronti delle titolari d’impresa escluse dagli interventi a tutela della maternità previsti per le lavoratrici dipendenti e che attualmente non godono di alcun sostegno per coniugare gli impegni professionali con la cura della famigliaâ€.