L’incremento avviene in maniera automatica, sulla base di un complesso calcolo che prende le mosse dall’indice di inflazione per i prezzi al consumo rilevato dall’ISTAT con riferimento alle famiglie di operai e impiegati.
I nuovi valori sono entrati in vigore lo scorso 1° luglio e resteranno validi fino al 30 giugno 2010, allorchè ci sarà il prossimo ritocco.
Gli aumenti degli importi erogati sono descritti nel dettaglio in alcune tabelle pubblicate recentemente in una circolare dell’INPS, la n. 81/2009. Impossibile dare un conto completo degli aumenti: le casistiche sono tantissime.
Come discorso generale, comunque, si puಠdire che l’assegno tende a decrescere di ammontare all’aumento del reddito e si alza, invece, secondo la numerosità dei componenti del nucleo familiare.
Quest’ultimo èdato dal richiedente, dal suo coniuge (purchè non legalmente ed effettivamente separato), da tutti i figli minorenni o inabili e dai figli maggiorenni qualora studenti oppure apprendisti, purchè non ultraventiseienni.
Per individuare il reddito del nucleo familiare, perno su cui si determina l’entità dell’assegno, si considerano i singoli redditi percepiti da tutti i componenti della famiglia nell’anno solare precedente a quello di riferimento. Nel nostro caso, quindi, per il periodo luglio 2009 – giugno 2010 si pone l’attenzione sui redditi conseguiti nel 2008.
àˆ inoltre necessario che per almeno il 70% del totale complessivo, il reddito provenga da attività di lavoro dipendente o altre fattispecie ad esso assimilato (come i redditi da pensione o da collaborazioni coordinate e continuative).
Regole particolari e pi๠complesse, infine, sono previste per i soggetti iscritti alla Gestione Separata dell’INPS.