La sanità o meglio la burocrazia legata alla fruizione dei servizi essenziali di assistenza sanitaria, sta diventando il tallone d’Achille del nostro paese che si èsempre distinto per l’offerta gratuita di una serie di prestazioni. Per protestare contro i tagli che danneggiano i pazienti, incroceranno le braccia i medici del settore pubblico.
Non bisognerebbe aggiungere altro alle parole dei sindacati che rappresentano la categoria dei medici:
“A governo e Regioni – scrivono i diversi sindacati – chiediamo attenzione per la salute dei cittadini e consapevolezza delle pesanti e negative ripercussioni sulle liste di attesa, sull’integrazione ospedale territorio, sulle condizioni di lavoro, sulla qualità e sicurezza delle cure, sulla sperequazione esistente nell’esigibilità del diritto alla salute e nei livelli di tassazione, che derivano da un progressivo impoverimento del servizio pubblico. E di mettere fine alla intollerabile “caccia alle streghe” che prevede, panacea di ogni problema legato all’erogazione delle prestazioni sanitarie, sempre e solo sanzioni e multe a carico dei Medici, capri espiatori delle colpe di decisori politici ed amministratori miopi e inadeguati”.
Come spiega Repubblica.it
La protesta ècontro il mancato finanziamento del Fondo Sanitario Nazionale, ma èanche una risposta ai recenti provvedimenti sull’appropriatezza varati dal Governo. I camaci bianchi denunciano, “il grave disagio causato ai cittadini da politiche orientate esclusivamente ad una gestione contabile del Servizio sanitario nazionale, con l’unico obiettivo del risparmio economico, sempre meno legate all’obbligo di rispondere ai loro bisogni assistenziali secondo principi di equità , giustizia e sicurezza”. E stigmatizzano “la mortificazione del ruolo, dell’autonomia e delle responsabilità dei medici, il cui esercizio professionale di garanzia viene intimidito e limitato”.