Secondo le stime, esistono attualmente circa trecentocinquantamila contratti di locazione, ma di essi solo la metà èstata dichiarata regolarmente. L’ipotesi sul tappeto, infatti, èquella di eseguire controlli potenzialmente su centosettantacinquemila appartamenti sparpagliati in tutta Roma, anche se ovviamente questo non sarà possibile (le Fiamme Gialle ne eseguono mediamente mille all’anno).
Il danno per le casse erariali ènotevole, intorno ai trecento milioni di euro ogni anno. Va anche segnalato il fenomeno pi๠insidioso e difficile da stanare: i contratti che sono sଠdichiarati e registrati, ma per canoni di locazione ben pi๠bassi di quelli effettivi. La differenza viene passata in contanti dalle mani dell’inquilino a quelle del proprietario, e ovviamente smascherarlo èmolto difficile.
Nel corso della conferenza stampa in cui sono stati trattati questi temi, si èchiarito che il successo delle attività di verifica si basa sempre pi๠su informazioni a monte: pi๠sono circostanziate queste e meno tempo si perderà in verifiche a vuoto.
In particolare, si cerca di incrociare le intestazioni delle utenze con i nomi dei proprietari: se nella casa del signor Rossi risulta un contratto Telecom intestato al signor Bianchi, la cosa va approfondita; molto gettonato, inoltre, èil controllo degli annunci rivolti agli studenti universitari. Non va trascurato, perà², nemmeno il ruolo delle “soffiate†dei privati cittadini.
C’ poi la leva proveniente dall’ICI: il Campidoglio ha elevato del tre per mille l’aliquota a carico di chi dispone di appartamenti non affittati da almeno due anni. In questo modo, si ritiene che molti contraenti in nero dovrebbero preferire mettersi in regola.
Fonte: Il Sole 24 Ore