Risultano essere del tutto inattivi i Comuni italiani nell’ambito della lotta all’evasione fiscale: i dati della della CGIA Mestre confermano che solo il 5,4% dei sindaci collabora con il fisco per contrastare questo fenomeno.
Una cifra pari a soli 435 su 7.978 Comuni presenti l’anno scorso in Italia e segnala all’Amministrazione finanziaria o alla Guardia di Finanza situazioni di presunta violazione della legge.Â
Il 70% dei Comuni italiani ha meno di 5.000 abitanti, per cui ècomprensibile che non abbia le risorse economiche e le professionalità sufficienti per attivare queste misure di contrasto all’evasione. Difficile, invece, trovare una giustificazione per i Sindaci delle grandi aree urbane, in particolar modo del Sud, che, ad eccezione del primo cittadino di Reggio Calabria, l’anno scorso hanno recuperato, quando èandata bene, solo poche migliaia di euro. Con tanti abusivi e un livello di lavoro nero allarmante come èpossibile, ad esempio, che il Comune di Napoli abbia contribuito a incassare solo 150 euro?
Fa notare il coordinatore dell’Ufficio studi Paolo Zabeo ricordando che nel 2016 i pochi sindaci che si sono attivati per contrastare l’evasione fiscale ha fruttato poco pi๠di 13 milioni di euro. Le percentuali pi๠basse si registrano poi al Sud con picchi nella città di Napoli dove sono stati recuperati solo €150 mentre la città pi๠virtuosa èMilano con 1,3 milioni di euro recuperati, seguita da Genova con 967.577 euro, Prato con 751.620 euro. A destare particolare attenzione sono i fenomeni degli abusi edilizi.Â
L’anno scorso nelle 6 regioni del Mezzogiorno secondo quanto emerge dall’allegato al DEF 2018 che riporta gli indicatori di benessere equo e sostenibile, ogni 100 abitazioni costruite legalmente, 50 erano abusive. Nel Nordest, invece, la media era del 5,5. Orbene, come èpossibile che su poco meno di 1.750 Comuni ubicati al Sud, solo 164 abbiano effettuato una segnalazione qualificata all’Agenzia delle Entrate o alla Guardia di Finanza?
Ricorda il segretario della CGIA, Renato Mason.Â
AGENZIA DELLE ENTRATE, I CONTROLLI CONTRO L’EVASIONE FISCALE
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