A dispetto delle previsioni, l’indagine dimostra che le situazioni di irregolarità totale o parziale concernono principalmente i domestici di nazionalità italiana (53,9% del totale dei connazionali), mentre gli stranieri irregolari sono il 34,7%: forse le pesanti sanzioni a carico di chi fa lavorare illecitamente gli extracomunitari e la mastodontica sanatoria dell’autunno scorso hanno spinto a sconsigliare soluzioni meno lecite.
In ogni caso, le situazioni irregolari al Sud sono percentualmente molto superiori rispetto al Nord, e riguardano principalmente i domestici giovani, forse perchè hanno meno esperienza e possibilità di lavorare e sono meno preoccupati della pensione, cadendo quindi pi๠facilmente vittime degli abusi contributivi dei datori di lavoro.
Si calcola che ogni anno vengono versati i contributi previdenziali solo per il 42,4% delle ore effettivamente lavorate: una percentuale modestissima, a causa della quale èpresumibile che vi sia presto un giro di vite da parte degli organi di vigilanza.
In generale, il profilo tipico del collaboratore familiare à¨: donna, giovane, straniera. Va notato come, ad oggi, oltre il 70% del personale domestico ècomposto da stranieri, comunitari ed extracomunitari; le principali nazioni di provenienza sono la Romania, l’Ucraina e le Filippine.
Un dato singolare, ma tutto sommato atteso, èche il tasso d’istruzione delle colf straniere èben superiore rispetto alle colleghe italiane: il 44,4% dispone perlomeno di un diploma superiore, contro il 25,7% dei domestici di casa nostra.
Infine, la retribuzione: in media i domestici italiani ricavano 7,81 euro all’ora, contro i 6,83 euro dei colleghi dal passaporto straniero.