La Guardia di Finanza ha recentemente pubblicato i risultati dell’operazione “Pandoraâ€, nella quale sono stati spulciati i conti di migliaia di aziende edili in tutta Italia negli ultimi tre anni.
Il punto di partenza sono state le comunicazioni inviate al Centro Operativo di Pescara con le quali i privati cittadini hanno dichiarato negli ultimi anni di aver sostenuto lavori di ristrutturazione edilizia, per le quali èconsentito fruire di una detrazione del 36%; tutto questo purchè, naturalmente, questi oneri siano fatturati.
Moltissime aziende edili, dunque, hanno accontentato i loro clienti emettendo le fatture riferite a questi lavori, “dimenticandosi†perà², spesso e volentieri, di registrare e dichiarare i relativi movimenti finanziari e reddituali.
Una volta che questa pista èstata fiutata, perà², il gioco ha dimostrato di avere le gambe molto corte.
I risultati dell’indagine sono indicativi: ben 5.246 aziende sono risultate in posizione irregolare, con un imponibile non dichiarato al Fisco pari a circa tre miliardi di euro e un’IVA evasa pari a cinquecento milioni. Molti di questi imprenditori, addirittura, sono risultati evasori totali.
Ma anche sul fronte contributivo ci sono state parecchie magagne venute alla luce: circa diecimila lavoratori assunti in nero o comunque in posizione di irregolarità contributiva.
L’operazione “Pandora†sembra confermare l’impegno crescente delle forze dell’Amministrazione Finanziaria nelle verifiche sul campo e nel controllo incrociato delle informazioni contenute nelle numerose e immense banche dati a disposizione dei segugi del Fisco.