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Il Liechtenstein cambia rotta sui trust

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Non ècerto l’unico al mondo, ma certamente èfra i pi๠“rinomati” paradisi fiscali del mondo: il Liechtenstein si ècostruito negli anni una fama che ora sta diventando scomoda.

La bolla èscoppiata circa un anno fa, quando il Fisco tedesco acquistಠa peso d’oro un’infinità  di dati bancari su contribuenti (soprattutto tedeschi, ma anche un buon numero di italiani) che avevano depositato ingenti capitali di dubbia origine presso la principale banca del Paese, la Lgt.


A rivendere quei dati fu un funzionario della banca, e da allora si sono moltiplicate le note di biasimo espresse da tutto il mondo verso la politica finanziaria del Principato, fin troppo accogliente nei confronti di evasori e malversatori.

Un danno d’immagine enorme, specie considerando che la stessa Lgt èin gran parte di proprietà  della famiglia reale.
Cosà¬, ora la piccola monarchia sulle Alpi ha scelto di togliersi la scomoda etichetta di paradiso fiscale e riguadagnare il consenso dell’Unione Europea, promettendo collaborazione nella lotta al riciclaggio.

La banca Lgt, dal canto suo, ha scelto di rinunciare al redditizio ramo dei trust, le segretissime fondazioni utilizzate fin troppo spesso come scudo per operazioni di evasione fiscale.


Il Governo, inoltre, cerca di ridurre il peso relativo nell’economia locale derivante dall’afflusso da soggetti esteri favorendo con sostanziosi incentivi fiscali l’insediamento di imprese straniere sul suolo del Principato.

A quanto sembra, il restyiling d’immagine del Liechtenstein sta diventando tangibile: ègià  iniziato da qualche mese un forte deflusso di capitali verso altri paradisi fiscali pi๠restii a cambiare rotta.