Italiani, popolo di navigatori, ma anche di evasori: l’Italia mantiene un triste primato, quello di Paese europeo con Iva evasa. Stando ai dati diffusi dalla Commissione Europea mancano all’appello circa 36 mld di euro su un totale nell’Ue a 28 di 147 mld.Â
E nel 2016, le cose non andavano meglio, visto che l’Italia presentava un buco di Iva evasa pari a 35,988 mld. 
Il Vat gap, vale a dire quella che gli esperti indicano come la differenza tra l’Iva che dovrebbe essere riscossa e quella effettivamente incassata, in Italia èpari a 25,9%: una percentuale alta, forse in leggero ribasso rispetto al 26,13% del 2015 e al 30,09% che veniva calcolato nel 2013, ma sempre comunque pi๠che doppio rispetto alla media Ue che èpari allo 12,32% e decisamente troppo alto.Â
Che l’Italia sia un popolo di evasori di Iva ècosa nota visto che si tratta di un dato fortemente consolidato: nel 2016 l’Italia manteneva il triste primato anche sulla base dei dati relativi del 2014 confermando di rappresentare almeno un quarto del gettito di iva complessivo evaso in tutta l’Europa.Â
Il gettito dell’Iva per l’Italia nel 2016 èstato di 102,957 mld e nel 2015 di 101,061 mld.Â
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A livello europeo, il divario dell’Iva èinvece diminuito di 10,5 miliardi di euro nel 2016 passando a 147,1 miliardi di euro anche se a cambiare sono effettivamente i risultati riscontrati da Stato a Stato.Â
Il divario dell’Iva èdiminuito in 22 Stati membri, soprattutto in Bulgaria, Lettonia, Cipro e Paesi Bassi con un calo previsto di 5 punti percentuali mentre èaumentato in sei Stati membri: Romania, Finlandia, Regno Unito, Irlanda, Estonia e Francia.
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