Cosà¬, chi si limita a rivendere occasionalmente i vecchi mobili di casa oppure francobolli o fumetti da collezione non ha niente da temere; ma chi invece esercita in maniera continuativa l’acquisto e la rivendita di merci servendosi del portale Ebay di aste online o di altri siti presenti sulla rete èun commerciante nè pi๠nè meno di chi apre un negozio fisico, ed èdunque soggetto ai medesimi obblighi tributari: apertura della partita IVA, fatturazione, tenuta delle scritture contabili, dichiarazioni ecc…
Lo ha scoperto a sue spese uno studente universitario fiorentino, il cui caso èstato raccontato dal quotidiano “Il Giornaleâ€. Ad un controllo della Guardia di Finanza èmerso che egli si serviva di Ebay per acquistare e rivendere capi d’abbigliamento, realizzando un giro d’affari annuale che superava gli 850.000 euro.
Il tutto senza dichiarare niente al Fisco e, anzi, senza nemmeno sospettare (o, perlomeno, cosଠsi èdifeso) di commettere alcunchè di illecito. Ma le sue giustificazioni non sono bastate ad esentarlo da una denuncia come evasore totale.
Il caso in questione, in realtà , èsolo uno dei tantissimi finiti sotto la lente dei segugi dell’Amministrazione finanziaria. Da un paio d’anni, infatti, Guardia di Finanza e Amministrazione Finanziaria richiedono costantemente ad Ebay i dati dei venditori che pagano oltre mille euro di commissioni all’anno (le commissioni sono pari al 7% dei prezzi di vendita), per verificare che col Fisco sia tutto in regola.