Le risorse messe in campo ammontano a quasi 130 milioni di euro, che dovrebbero restituire un po’ di ossigeno al mondo imprenditoriale.
In primo luogo, si tenderà a favorire il consolidamento dei debiti a breve termine, al fine di consentire di spostare in avanti delle uscite di cassa poco gradite in un momento storico come quello attuale in cui la liquidità èrara e preziosa.
Il secondo obiettivo èquello di erogare prestiti partecipativi: si tratta di uno strumento utilizzato talvolta dal mondo bancario e in cui la remunerazione per il finanziatore non deriva soltanto da un tasso di interesse prefissato ma anche da una partecipazione agli utili effettivamente prodotti e risultanti in bilancio. Percià², l’impresa in crisi avrà minori oneri finanziari da sopportare.
Il terzo intervento, il pi๠massiccio, riguarda il sostegno alle piccole imprese (anche artigiane) che operano su commessa e che in genere sostengono oggi molte spese a fronte di un ricavo che si otterrà magari fra un anno, e solo parzialmente anticipato con degli acconti.
La linea d’intervento consisterà nell’erogazione di prestiti a tasso agevolato alle imprese per coprire fino al 50% dei costi preventivati, fino ad un massimo di circa 1.291.000 euro per azienda. La restituzione avverrà solamente al momento dell’incasso del corrispettivo pattuito con il committente.
Per godere del sostegno pubblico in ognuna di queste iniziative occorre presentare un’apposita istanza tramite modelli già disponibili.