Il credito al consumo, infatti, èdefinito come la concessione di finanziamenti ai consumatori per i loro acquisti destinati alla vita privata e in genere ammontano a qualche migliaio di euro, talvolta anche meno.
Tuttavia, la crisi sta assestando un duro colpo alla diffusione del credito al consumo. I dati diffusi dall’associazione delle società operanti nel settore (la Assofin) dimostrano come nel 2009 si sia verificata una riduzione pressochè generalizzata, salvo casi sporadici.
Nel periodo gennaio-luglio i prestiti concessi ammontano a circa il 12% in meno rispetto a quelli erogati nell’analogo periodo del 2008.
Le spiegazioni sono diverse e confluenti: da un lato si riduce il potere d’acquisto dei cittadini e crescono le loro incertezze sul futuro, cosଠpreferiscono rinviare sine die gli acquisti non urgentissimi;
dall’altro lato, le società finanziarie raddoppiano le loro esitazioni nel concedere finanziamenti, considerata la scarsa fiducia verso i consumatori e la loro capacità di ripagare i debiti contratti (con i relativi interessi e oneri vari).
La parte del leone ècostituita dai finanziamenti per l’acquisto di automobili. Il settore gode in questi mesi di incentivi all’acquisto e alla rottamazione, e in effetti il trend delle vendite èpositivo (seppure tutt’altro che eccellente), e tuttavia la relativa concessione di finanziamenti ècalata.
Crescono invece sia la percentuale dei rigetti delle domande di credito al consumo (dal 42% al 49%) che quella delle insolvenze (dall’1,8% al 2,7%).