Robin Hood Tax fonti rinnovabili gas ed elettricità 

Con la manovra bis 2011, approvata ieri in Parlamento, in Italia scatta una nuova stretta sulle società  energetiche in materia di addizionali Ires. Il maggior prelievo, in particolare, avviene attraverso un inasprimento della cosiddetta Robin Hood Tax, che genererà  un impatto già  dall’anno in corso sulle società  energetiche, comprese quelle dell’elettricità , del gas e delle fonti rinnovabili.

Società  come Enel, e la controllante Enel Green Power, attiva nelle rinnovabili, hanno fornito in queste ore delle stime sull’impatto prevedibile che avrà  l’inasprimento dell’aliquota addizionale Ires.

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Compensazione debiti tributari iscritti a ruolo

Una persona fisica o un’impresa che ha dei debiti iscritti a ruolo, per i quali èscaduto il termine ultimo di pagamento, non puಠsfruttare il meccanismo della compensazione tra i crediti e gli altri debiti non senza aver prima sanato la propria posizione.

Questo, infatti, èquanto prevede il Decreto Legge numero 78 del 2010 che sbarra la strada alle compensazioni se ci sono debiti iscritti a ruolo e scaduti nei termini per importi superiori ai 1.500 euro. Questo significa che prima il contribuente salda i debiti iscritti a ruolo scaduti, facendo decadere la preclusione alla compensazione dei crediti erariali, e poi potrà  sfruttare la compensazione per pagare in tutto o in parte altri debiti con crediti fiscali maturati.

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Come chiudere un contenzioso fiscale pendente

Grazie al Decreto Legge numero 98 del 2011, ovverosia la manovra correttiva, i contribuenti che hanno in corso, e quindi pendenti, dei contenziosi fiscali con l’Amministrazione finanziaria dello Stato, possono chiuderli entro il prossimo mese di novembre del 2011 andando a pagare un importo agevolato.

A ricordarlo in queste ore èstata l’Agenzia delle Entrate nel precisare come la chiusura agevolata dei contenziosi sia possibile a patto che la lite col Fisco riguardi importi fino e non oltre il livello dei 20 mila euro.

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Agevolazioni fiscali partita iva inattiva

Molti giovani, non trovando un posto di lavoro fisso, ma anche a termine presso un’azienda, spesso tentano la strada del mettersi in proprio, in base alle proprie attitudini ed alle proprie aspirazioni. In tal caso una delle prime cose da fare èquella di aprire una partita Iva; ma se le cose vanno male si getta la spugna e la partita Iva, per Legge, si deve chiudere, altrimenti possono scattare sanzioni pecuniarie che arrivano fin oltre i duemila euro.

A quanto pare perಠin Italia ci sono molti “smemorati”, ovverosia ex lavoratori in proprio che hanno la partita iva inattiva in quanto non presentano ogni anno la dichiarazione dei redditi. Insomma, la partita Iva èsistente, ma non si emettono fatture per cessione di beni e/o servizi.

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Aprire la partita Iva online

Nel momento in cui si decide di avviare una nuova attività  tra le prime cose da fare c’èsenza dubbio quella di aprire una partita Iva.

Grazie ad internet e al processo di telematizzazione posto in essere dai vari enti al fine di facilitare l’accesso ai servizi da parte dei cittadini èpossibile sbrigare questa pratica semplicemente, gratuitamente e comodamente seduti davanti al proprio computer, senza doversi recare di persona presso gli uffici preposti e fare delle interminabili code.

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Modello richiesta nota di accredito (nota di credito)

Nel caso in cui dobbiamo restituire la merce ricevuta o nel caso in cui abbiamo provveduto al pagamento di una fattura di importo superiore rispetto a quello effettivamente dovuto, per ottenere la restituzione della somma pagata dobbiamo chiedere all’azienda che ha emesso la fattura l’emissione di una nota di credito (anche detta nota di accredito).

Quando si chiede l’emissione di una nota di credito occorre specificare il motivo della richiesta e l’ammontare della somma di cui si chiede la restituzione.

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Modello nota di accredito

La nota di accredito, anche detta nota di credito, èun documento mediante il quale vengono completamente o in parte stornati gli importi indicati in una precedente fattura emessa in relazione alla prestazione di un servizio o alla fornitura di un bene.

La nota di accredito èmolto simile ad una fattura, essa deve infatti essere numerata, deve indicare i dati della fattura a cui si riferisce e deve indicare i vari importi. Al contrario di quanto avviene nel caso della fattura, tuttavia, la nota di accredito deve essere emessa entro un anno dalla consegna del bene o dalla fornitura del servizio a cui si riferisce. Di seguito proponiamo un esempio di nota di accredito.

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Che cos’èuna nota di accredito (nota di credito)

Nel caso in cui dopo l’emissione di una fattura viene meno completamente o soltanto in parte l’operazione per la quale èstata emessa, oppure si verifica una diminuzione del prezzo o dell’imponibile Iva, il soggetto che ha emesso fattura puಠeffettuare la variazione dovuta mediante una cosiddetta nota di accredito.

L’emissione di una nota di accredito, tuttavia, èpossibile solo nelle ipotesi espressamente previste dalla normativa di riferimento, ovvero: dichiarazione di nullità  del contratto, annullamento, revoca, risoluzione o rescissione del contratto stesso; mancato pagamento in tutto o in parte di procedure concorsuali o di procedure esecutive rimaste infruttuose; applicazione di abbuoni o sconti.

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Modifiche alle sanzioni fiscali manovra correttiva 2011

Tra le novità  in materia fiscale contenute nella manovra finanziaria di stabilizzazione dello scorso luglio figurano anche alcune modifiche al decreto legislativo n. 472 del 1997 riguardanti le sanzioni in materia di riscossione delle imposte.

La prima modifica riguarda l’aggiunta all’articolo 16 del Dlgs 472/1997 del nuovo comma 7-bis, il quale stabilisce che le sanzioni che vengono rideterminate dall’ufficio sulla base delle deduzioni difensive presentate dal contribuente sono definibili, entro il termine previsto per la proposizione del ricorso, con il pagamento di 1/3 del loro importo.

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Soggetti che possono presentare domanda del 5 per mille

La normativa vigente prevede che ogni anno in occasione della presentazione della dichiarazione dei redditi ciascun soggetto ha la possibilità  di destinare il cinque per mille dell’imposta sul reddito ad un ente no profit.

Per poter fare cià², tuttavia, ènecessario che tale organizzazione no profit abbia provveduto a presentare apposita domanda all’Agenzia delle Entrate per essere ammessa all’elenco delle associazioni e delle organizzazioni che possono beneficiare delle somme destinate dai contribuenti.

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Cedolare secca contratti misti

A partire da quest’anno i proprietari di immobili ad uso abitativo concessi in locazione hanno la possibilità  di optare per la cedolare secca, ovvero una forma di tassazione alternativa in forza della quale ai redditi derivanti dal contratto di locazione viene applicata un’aliquota del 21% che va a sostituire sia l’Irpef che le addizionali comunali e regionali.

Trattandosi del primo anno di applicazione di questa nuova forma di tassazione, nei corso degli ultimi mesi sono stati posti diversi quesiti in merito alle modalità  di applicazione della cedolare secca in alcune particolari ipotesi.

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Obbligo controllo fattura soggetto ricevente

La Corte di Cassazione con la sentenza n. 16437 del 27 luglio 2011 ha ribadito ancora una volta l’obbligo del destinatario della fattura di controllare il documento e di procedere alla sua regolarizzazione nel caso in cui il soggetto emittente abbia commesso degli errori nella sua compilazione, dando al negozio o al rapporto una qualificazione diversa da quella dovuta.

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Domanda congedo di maternità  e congedo parentale online

Con la circolare n. 106 del 5 agosto scorso l’Inps ha comunicato che a èstata attivata la modalità  telematica di presentazione delle domande di congedo di maternità  e paternità , delle domande di indennità  di maternità  per le lavoratrici autonome, nonchè delle domande di congedo parentale per lavoratrici e lavoratori dipendenti e lavoratrici autonome.

Prosegue, dunque, l’estensione dei servizi telematici offerti dall’Inps ai cittadini e che nel giro di un anno dovrebbe interessare tutti i servizi e le prestazioni concesse dall’Istituto di previdenza, in modo tale da semplificare il processo di richiesta da parte dei cittadini ed evitare cosଠinutili perdite di tempo.

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Chiarimenti imposta bollo dossier titoli 2011

Con la circolare n. 40/E del 04 agosto 2011 l’Agenzia delle Entrate ha fornito alcuni chiarimenti in merito all’imposta di bollo dovuta sulle comunicazioni relative ai depositi titoli inviate dagli intermediari finanziari ai propri clienti.

La nuova normativa, ricordiamo, ha lasciato immutato l’importo previsto per i depositi al di sotto dei 50.000 euro, mentre per importi superiori sono stati determinati tre scaglioni (da 50.000 a 150.000, da 150.000 a 500.000 e da 500.000 in su) a cui sono stati abbinati i relativi importi d’imposta di bollo, dovuta al momento dell’emissione della comunicazione. Tali importi sono poi destinati a crescere a partire dal 2013.

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Accredito rimborsi fiscali su conto corrente

I rimborsi fiscali spettanti possono essere ottenuti anche mediante accredito sul proprio conto corrente, una modalità  di pagamento semplice e comoda che viene scelta da un numero sempre maggiore di contribuenti.

Ottenere i rimborsi direttamente sul proprio corrente bancario èmolto semplice, basta compilare un apposito modello nel quale vengono indicate le coordinate bancarie e gli altri dati relativi al proprio conto. Per i bonifici internazionali èinoltre necessario indicare il codice Bic o Swift.

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