Siamo sulla buona strada per l’abolizione della tassa di concessione governativa sui telefoni. E’ questa la buona notizia che proviene dal Senato della Repubblica, una delle Camere del Parlamento italiano. L’iniziativa proviene da una proposta della Lega Nord. L’idea èstata messa infatti all’ordine del giorno e si èandati ai voti.
In questa occasione il Governo èandato sotto, ossia i voti dell’opposizione hanno superato quelli della maggioranza. Questo significa che la Lega Nord èriuscita a spuntare un’importante risultato insieme alle altre forze di opposizione e ovviamente insieme a qualche altro voto favorevole della maggioranza composita tra Pd e Pdl.
La tassa di concessione governativa sui cellulari èinfatti una la tassa che grava sui contribuenti e che viene corrisposta allo Stato italiano dagli intestatari di un abbonamento di telefonia mobile. La tassa viene perಠpagata esclusivamente da coloro che fruiscono appunto degli abbonamenti, che devono quindi elargire alla compagnia telefonica un canone fisso mensile, parte del quale viene versato allo stato, nella misura di 12.91 euro mensili.
Si tratta di abbonamento per uso affari, siamo quindi nei casi in cui il telefono, o meglio la scheda telefonica, sia intestato a un’ azienda, un’ impresa oppure una ditta individuale che possieda quindi partita Iva o codice fiscale.  I privati invece corrispondono un importo inferiore che corrisponde a 5,16 euro.
L’iniziativa parlamentare avviene successivamente a due recenti sentenze della Commissione Tributaria Regionale del Veneto. In particolare le sentenze numero 4/11 depositata il 17 gennaio 2011 e l. n. 5/11 depositata 10 gennaio 2011. Tali sentenze hanno infatti stabilito che gli Enti Locali non sono tenuti in ogni caso al pagamento della tassa di concessione governativa. Da qui si èaggiunto il tema di abolizione o meno della tassa sui cellulari. Proprio in questi giorni il Governo èstato battuto su un ordine del giorno presentato dalla Lega per l’abolizione della tassa in questione.
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