Un primo blocco di misure sarà di notevole interesse per il rilancio dell’edilizia: lo Stato garantisce l’erogazione di elevati contributi a fondo perduto per chi vorrà ricostruire o ristrutturare la propria casa danneggiata dal sisma, mentre sarà riconosciuto una detrazione fiscale del 55% (simile a quella oggi prevista per il risparmio energetico) per chi, abitando in una zona ad elevato rischio di movimenti tellurici, non necessariamente in territorio abruzzese, vorrà ristrutturare la propria abitazione per assicurarne la stabilità antisismica.
Appalti interessanti, inoltre, saranno sicuramente legati al ventilato progetto di costruire quindici nuovi e piccoli quartieri alla periferia dell’attuale capoluogo abruzzese destinati ad accogliere gli sfollati e, in futuro, gli studenti universitari.
Un secondo pacchetto di soluzioni èinvece di ordine fiscale: non solo, come ampiamente annunciato, sono sospese sine die tutte le scadenze di natura tributaria, ma èanche prevista la trasformazione di L’Aquila in una zona franca, nella convinzione che una sua defiscalizzazione possa rilanciarne lo sviluppo.
Ma, ritornando alle scadenze, la proroga a tempo indeterminato riguarda anche altri ambiti: cambiali, mutui, termini processuali, decadenze amministrative e via dicendo.
Infine, da tenere d’occhio anche i contributi e gli indennizzi previsti per le imprese coinvolte proprio malgrado nell’evento: in arrivo degli incentivi sotto forma di crediti d’imposta per ricostruire o ristrutturare aziende e negozi danneggiati e contributi ulteriori per chi si troverà nella necessità di riacquistare l’arredamento o ripristinare le scorte di magazzino danneggiate.