Se ne parlava già da qualche tempo a questa parte e in effetti sulla scia del successo della rottamazione agevolata delle cartelle Equitalia introdotto con la Legge di Bilancio 2017 (scaduta il 21 aprile), potrebbe anche arrivare un nuovo condono relativo alla rottamazione delle liti con l’Agenzia delle Entrate e che potrebbe essere introdotto con la manovra correttiva del DEF.
Il Governo sarebbe alla ricerca dei 107,2 miliardi di euro bloccati nelle controversie fra contribuenti e Fisco.Â
Anche se devono ancora essere resi noti ulteriori dettagli, èpur vero che la rottamazione potrà essere estesa a tutti i contribuenti vale a dire a coloro che si sono visti notificare la cartella dopo il 31 dicembre 2016 senza poter perciಠaccedere alla rottamazione delle cartelle Equitalia.
In attesa del testo ufficiale pubblicato in Gazzetta che renderà noti i dettagli della manovrina, sembra che il Governo stia pensando a un provvedimento che abbia le stesse modalità della rottamazione delle cartelle di Equitalia. Si prevede uno sconto di sanzioni e interessi di mora per chi decida di chiudere il contenzioso tributario con il Fisco pagando solo l’importo dovuto o in una soluzione unica o a rate.
ROTTAMAZIONE LITI FISCALI, CHE COSA SONO
Potranno essere rottamate liti con l’Agenzia delle Entrate che facciano riferimento alle cartelle anche successive al 2016 e la domanda dovrebbe essere presentata entro il 30 settembre 2017 con l’importo che dovrà essere saldato entro e non oltre il 20 giugno 2018.
Se il Governo cerca di recuperare ancora denaro dai contribuenti, èanche vero che non si sa ancora se effettivamente la rottamazione delle liti fiscali possa avere lo stesso successo della definizione agevolata con Equitalia. La maggior parte delle volte nella liti fiscali il contribuente vede regolarmente riconosciuta la fondatezza delle sue posizioni: stando intanto alle indiscrezioni lanciate dal Sole 24 Ore, dei quasi 500 mila contenziosi, dal valore complessivo di 107,5 miliari di euro, il record delle liti spetta a Catania con il 15% del totale, seguita da Roma con 38 mila contenziosi e con la maggior parte delle città coinvolte che sono del Sud.
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