Voucher e appalti saranno al centro del referendum che si terrà il prossimo 28 maggio 2017. A comunicare la data ufficiale delle consultazioni referendarie, un comunicato di Palazzo Chigi che rende noto che il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto per l’indizione dei referendum popolari proposti dalla Cgil relativi alla “abrogazione di disposizioni limitative della responsabilità solidale in materia di appalti” e alla “abrogazione di disposizioni sul lavoro accessorio (voucher)”.
Riguardo la riforma dei voucher sembra certo che il Parlamento stia vagliando un accordo per limitarne l’uso solo alle famiglie, imprese senza dipendenti e studi professionali e con un tetto massimo annuale e per tentare di evitare il referendum, ma ènecessario che l’accordo diventi decreto o legge.Â
La Cgil propone di cancellare totalmente i buoni lavoro istituiti dalla legge Biagi nel lontano 2003 che, se all’inizio erano stati crearti per retribuire i lavori di natura occasionale, dalle ripetizioni scolastiche al giardinaggio alle pulizie e con un tetto massimo di 5mila euro di compensi all’anno, nel corso degli anni sono stati liberalizzati e abusati finendo per riguardare oltre 1,4 milioni di lavoratori.
Meno spinosa, ma altrettanto importante la parte relativa agli appalti: il referendum chiede l’abrogazione di parte dell’art. 29 della Legge Biagi esigendo uguale responsabilità tra appaltatore e appaltante nell’ambito del lavoro.
Il Consiglio dei Ministri non si èinvece ancora pronunciato sulla scelt della data delle elezioni amministrative che coinvolgeranno circa 1000 comuni: l’invito di Michele Emiliano, candidato alla segreteria nazionale Pd e del segretario generale della Cgil, Susanna Camusso èdi fissare un election day.
photo credits | thinkstock