Secondo l’attuale ministro del Welfare Maurizio Sacconi, perà², le nuove norme sono nate in un clima difficile, da campagna elettorale, e con una contrapposizione sociale piuttosto elevate fra le sigle di rappresentanza dei lavoratori e delle imprese.
Cosଠil Governo ha ritenuto di dover tornare sulla questione e approntare una serie di modifiche alle norme varate appena l’anno scorso. Due sono le direttrici su cui si muove la nuova riforma: attenuare le pene previste per i datori di lavoro e accentuare la prevenzione degli incidenti.
Si ritiene, infatti, che le sanzioni penali previste dal D.Lgs. 81/2008 fossero esageratamente pesanti e le si èridimensionate, escludendo il carcere in una pluralità di fattispecie. Le sanzioni rimangono comunque pi๠aspre rispetto a quelle previste un tempo dalla legge 626.
In secondo luogo, come precisa una nota del Governo, “l’auspicio èche si vada verso il superamento della cultura sanzionatoria a favore di una maggiore all’aspetto preventivo, a cominciare da una migliore formazione e un’effettiva informazioneâ€.
La “controriforma†èstata vivacemente contestata dalla CGIL mentre ha acquisito il parere favorevole delle altre organizzazioni sindacali, della Confindustria, Confartigianato e Confesercenti.
L’opposizione del principale sindacato dei lavoratori ha suscitato lo sdegno di Sacconi che ha affermato che “spiace constatare che alcuni, i soliti noti, hanno confermato la loro attitudine al pregiudizio e qualcuno anche a un linguaggio violentoâ€.
Cauta apertura ad un miglioramento formale della legge èstata espressa dal Partito Democratico.