La decisione di ripartire i termini dello scudo, dunque, costituisce una conseguenza facilmente immaginabile. Il rimpatrio o la regolarizzazione di capitali e attività non dichiarati e detenuti all’estero, infatti, poteva avvenire entro lo scorso 15 dicembre. L’ultimo consiglio dei ministri ha pertanto deciso di riaprire i termini.
Le modalità tecniche dello scudo fiscale sono le stesse applicate nei mesi scorsi: le uniche differenze riguardano le nuove scadenze e le differenti aliquote.
Si èscelto, infatti, da un lato di mantenere percentuali di tassazione molto basse per incentivare il rientro dei capitali e, dall’altro, di elevarle comunque un poco rispetto al 5% dei mesi passati, per non penalizzare chi ha aderito tempestivamente alla manovra.
Rimpatrio o regolarizzazione potranno avvenire dalla data, ancora ignota, in cui il decreto-legge di riapertura sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale fino al prossimo 28 febbraio con un’aliquota per il tributo una tantum pari al 6%, mentre dal primo marzo fino al 30 aprile il tasso salirà al 7%.
àˆ stato inoltre varato il consueto decreto “Milleproroghe†di fine anno. Fra le misure pi๠interessanti: il rinvio al 2011 dell’obbligo dei medici di passare al regime ordinario dell’attività “intra moeniaâ€; la proroga al 31 dicembre 2010 per i gestori di internet point di munirsi dell’obbligatoria licenza della Questura; il rinvio al 31 marzo per la pubblicazione dei nuovi studi di settore.