Finalmente, dunque, gli imprenditori interessati conoscono i dettagli dell’agevolazione e possono concorrere per ottenerla. Ma di cosa si tratta?
Lo scopo dell’incentivo èdi favorire i prodotti agroalimentari made in Italy sui mercati internazionali. L’oggetto ècostituito da tutti i beni agricoli, inclusi quelli da allevamento, nonchè i prodotti ittici. àˆ perಠnecessario che si tratti di prodotti di qualità superiore, cosଠcome riconosciuta dagli appositi comitati.
Queste merci sono da distinguere in due categorie: nella prima entrano i beni inclusi nell’allegato I del Trattato istitutivo della Comunità Europea (uova, cereali, latte ecc.) e nella seconda i prodotti rimanenti.
Destinatarie dell’agevolazione sono tutte le imprese coinvolte in attività di promozione di prodotti della prima categoria e soltanto le PMI oppure le cooperative che promuovono i prodotti della seconda.
Le attività agevolabili sono quelle riferite alla promozione di “famiglie†di prodotti (esempio: le mele della Val di Non), purchè non riferibili in via esclusiva a singole aziende.
Le spese da considerare sono a loro volta distinte in due specie: quelle legate alla cartellonistica, alle pubblicità radiotelevisive e simili, e quelle sostenute per la locazione degli stand nelle fiere e le consulenze tecniche per installarvisi la prima volta; in tutti i casi, le spese devono essere state sostenute in nazioni estere.
Come in molte altre iniziative del genere, l’agevolazione èconcessa sotto forma di credito d’imposta calcolato sulla base delle spese sostenute. Sulle modalità di attribuzione dell’agevolazione e sulla sua entità ritorneremo nel prossimo articolo.