La legge prevedeva, in particolare, un sostegno significativo per favorire l’incremento delle terre di proprietà dei piccoli contadini: le imposte ipotecarie e di registro legate al passaggio di titolarità non si calcolavano in misura percentuale sul valore attribuito alle terre acquistate, bensଠsi applicavano in misura fissa (oggi pari a 168 euro), indipendentemente dalle dimensioni dei terreni, mentre l’imposta catastale si applicava con l’aliquota agevolata dell’1%.
Tale incentivo ha avuto un impatto cosଠrilevante sul rafforzamento dei piccoli agricoltori che l’efficacia della norma èstata prorogata anno dopo anno per oltre mezzo secolo, con variazioni minime, fino ad arrivare ai giorni nostri. La modifica pi๠importante èavvenuta nel 2004, quando il beneficio èstato esteso ad ogni soggetto che esercita esclusivamente attività agricola, incluse le società di capitali.
Ora, perà², sembra che le cose stiano per cambiare. Nella legge Finanziaria attualmente in discussione non c’ alcun accenno alla consueta proroga annuale dell’agevolazione, cosicchè (salvo emendamenti dell’ultima ora, sempre possibili) il 1° gennaio 2010 essa cesserà di essere in vigore.
La causa della scomparsa non va ricercata in una perdita di efficacia dell’incentivo bensà¬, pi๠semplicemente, nell’esigenza dello Stato di stringere i cordoni della borsa in una situazione difficile come l’attuale.
In sostituzione, gli agricoltori potranno cercare di trovarsi nelle condizioni di beneficiare di altri incentivi tuttora rimasti in piedi, come quelli destinati a favorire l’accorpamento dei fondi per combattere la polverizzazione della proprietà contadina.