Lungi dall’essere un errore (una svista sarebbe ipotizzabile, tante e concordanti no) si deve ritenere che vi sia dunque una precisa scelta del legislatore alla base di questa esclusione.
Forse vi èalla base la volontà di contenere i costi per lo Stato di tali agevolazioni, considerato quante le casse pubbliche siano oggi esangui, o pi๠probabilmente si ritiene quella dei lavoratori autonomi una categoria che non risente pi๠di tanto della crisi e che, partendo da una presunta posizione di privilegio, non necessiti di particolare sostegno.
Queste tesi sono vivacemente contestate dagli Ordini professionali, i quali segnalano che, essendo gli imprenditori i principali clienti, necessariamente la crisi di questi ultimi si riverbera sui propri affari.
Comunque sia, si segnala come sia la legge Tremonti-ter sulla detassazione per l’acquisto di immobilizzazioni, sia i premi sugli aumenti dell’occupazione, sia gli incentivi alla capitalizzazione sia altre misure minori lasciano del tutto fuori avvocati, dentisti, fotografi e ogni altro tipo di lavoratore autonomo.
Qualche aiuto, in compenso, proviene dalle Regioni. La Toscana, ad esempio, riconosce prestiti agevolati ai giovani professionisti e ai tirocinanti, mentre la Lombardia eroga contributi a fondo perduto per la costituzione di reti fra gli autonomi e il Friuli – Venezia Giulia li attribuisce per il conseguimento della certificazione di qualità .
In Abruzzo, poi, la Regione attribuisce un contributo fino ad un massimo di duemilaquattrocento euro per i professionisti che abbiano dovuto interrompere l’attività a causa del terremoto.