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Cellulare e automobile i fringe benefit pi๠diffusi

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Una ricerca condotta dalla società  Od&M Consulting ha voluto verificare come e in che misura i fringe benefit siano diffusi fra le imprese italiane in questi mesi di crisi.

I fringe benefit, èbene spiegarlo, sono quell’insieme di beni e servizi pagati dall’impresa ai propri dipendenti, come componenti della loro retribuzione accessorie rispetto allo stipendio.

Ebbene, se nel complesso rispetto al 2008 si nota una comprensibile riduzione di questo genere di spese, èanche vero che la ricerca ha messo in luce che in molte realtà  si èpreferito razionalizzare gli stessi pi๠che eliminarli.


Sono quindi state radicalmente tagliate le stock options (ossia, i diritti di opzione su future emissioni azionarie) e in generale i benefit di natura finanziaria, mentre quelli pi๠utili allo svolgimento quotidiano dell’attività  lavorativa sono stati risparmiati, se non addirittura potenziati.

Via libera dunque ai cellulari aziendali, alle automobili da lasciare al dipendente anche per uso personale, ai buoni pasto, ai computer portatili.


La ricerca differenzia, tuttavia, la diffusione dei benefit fra piccole, medie e grandi imprese e fra impiegati, quadri e dirigenti. Com’era facile immaginare, alla crescita dimensionale dell’azienda e al salire nella scala gerarchica corrispondono benefit pi๠sostanziosi: circa l’89,4% dei dirigenti delle grandi imprese dispone di telefonino aziendale, contro il 25,4% degli impiegati delle aziende minori.

Ma, oltre agli aspetti quantitativi, emergono alcune interessanti differenze anche in merito alla natura dei benefit concessi; se quelli già  descritti sono i pi๠comuni fra le imprese minori, in quelle principali cresce enormemente la diffusione di premi pi๠complessi: asili-nido per i figli piccoli dei dipendenti, forme di previdenza integrativa gestita a livello aziendale, visite mediche, assistenza fiscale.