Nel settore del commercio, in particolare in quello ortofrutticolo, sono molto presenti le imprese di stranieri e sembra che siano state le uniche a resistere alla crisi. Ecco l’interessante resoconto proposto da Confesercenti.Â
L’imprenditoria straniera nel commercio èin continua crescita e secondo l’osservatorio di Confesercenti, le imprese straniere che ad agosto 2016 erano nel settore, arrivavano a 160 mila unità , ovvero il 18,5 per cento del totale con un aumento di 7 mila attività rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Questo boom di aperture di attività commerciali va a colmare il vuoto lasciato dagli imprenditori stranieri ma il settore complessivamente perde 2 mila imprese e c’èproprio un crollo dei negozi. Il Commercio in sede fissa èstato penalizzato con la perdita di 5.000 imprese. Questo lo specchio riassuntivo di Confesercenti:
Tabella 1 – imprese registrate nel commercio, confronto totali-straniere, agosto 2016-agosto 2016
Comparto |
Agosto 2016 |
Variazione su Agosto 2015 |
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Imprese totali |
Imprese straniere |
Imprese totali var. ass e (%) |
Imprese straniere var. ass e (%) |
|
Commercio in sede fissa |
637.641 |
46.205 |
-5.055 (-0,8%) |
+2.104 (+4,8%) |
Commercio ambulante |
194.115 |
103.164 |
+1.824 (-0,9%) |
+4.818 (+4,9%) |
Commercio al di fuori di banchi e negozi |
39.012 |
11.336 |
+1.315 (+3,5%) |
+95 (+0,8%) |
Totale Commercio |
870.768 |
160.800 |
-1.916 (-0,2%) |
+7.017 (+4,6%) |
Fonte: Osservatorio Confesercenti sulla natimortalità delle imprese nel commercio e nel turismo
Il commercio ambulante accoglie la pi๠parte degli imprenditori stranieri. Continua infatti l’osservatorio:
La crescita di imprese a titolarità estera èinfatti concentrata soprattutto nel commercio ambulante, dove gli imprenditori non italiani sono oramai diventati la maggioranza: ad agosto 2016 le attività guidate da stranieri sono 103mila, il 53,1% del totale ed il 4,9% in pi๠rispetto allo scorso anno. Particolarmente alta l’incidenza degli imprenditori stranieri tra i banchi dedicati al commercio di tessile e moda (66%).
Rimane sotto i livelli medi, invece, il dinamismo dell’imprenditoria straniera nel commercio al di fuori dei banchi e dei negozi. Probabilmente anche per questioni legati alla fiscalità delle imprese con sede fissa e ai costi da sostenere.