Una chiave per abbattere la tassazione personale èquella di usare in parte la propria abitazione come ufficio o sede della ditta; la possibilità , chiaramente, èriservata a chi ètitolare di partita IVA. Un uso promiscuo dell’abitazione consente di recuperare una percentuale (in genere il 50%) di IVA e costi per le spese “casalingheâ€: affitto, elettricità , telefono fisso, gas, spese condominiali, sedie e scrivanie, TARSU…
Naturalmente occorre rispettare il principio di inerenza: impensabile pensare di detrarre il dentifricio o la federa del cuscino.
Cambiamo terreno. Se si vive in condominio, si puಠpensare di cedere o affittare a terzi proprietà inutilizzate, a partire dalla casa del portinaio (se questo, come oggigiorno capita spesso, non esiste pià¹) oppure i posti-macchina comuni inutilizzati. Chiaramente, dato che le proprietà in questione appartengono a tutti, ènecessario che vi sia il consenso di ogni condomino.
E sempre il condominio puಠessere il protagonista di un’altra forma di guadagno, purchè in assemblea si raggiunga un adeguato consenso millesimale. Si tratta della possibilità di installare sulla propria facciata o sul tetto dei cartelloni pubblicitari di grandi dimensioni.
In realtà , non èuna possibilità per tutti: solo i palazzi situati sulle strade di grande percorrenza o nelle vie commerciali hanno un appeal sufficiente, e sono quasi tutti già occupati; e bisogna tener conto inoltre, dei vincoli urbanistici, soprattutto a tutela dei quartieri storici. Pi๠fattibile, dunque, applicare i cartelloni sopra le impalcature in caso di ristrutturazioni edilizie, purchè queste perdurino per almeno un anno.
Molto difficile, invece, realizzare un business ospitando ripetitori per la telefonia cellulare: ormai le zone non raggiunte dal segnale sono rarissime.