La spiegazione èpsicologica: distrarsi serve a rilassare la mente e a ricaricare le batterie. Perciಠun impiegato con la mente pronta ottiene di pi๠di chi èmeno rilassato, anche se quest’ultimo si dedica al lavoro per pi๠tempo.
Ma c’ anche un altro motivo: i navigatori accaniti acquisiscono pi๠conoscenze, stimolano la mente e si dimostrano pi๠aperti e ricettivi verso gli input provenienti dall’interno e dall’esterno dell’azienda.
I ricercatori australiani, in particolare, stimano una differenza di produttività pari a circa il 9%.
Tuttavia, c’ un aspetto da considerare: bisogna distinguere fra le pause programmate (ottime) e quelle inaspettate (deleterie). In altre parole, chi lavora per un’ora o due e decide di staccare per una mezz’oretta, magari dopo aver terminato un certo lavoro, riesce a ristabilire quel tasso di concentrazione che ritornerà utile quando si rimetterà all’opera, al contrario di chi non s’interrompe mai e che inevitabilmente perde progressivamente la concentrazione medesima. Cosa ben nota, fra l’altro, anche agli studenti.
Non èmolto importante la direzione che prende la pausa programmata: Facebook, Youtube o giochi on line sono ugualmente ben graditi.
Viceversa, èdel tutto negativa l’interruzione non prevista, quella che piomba fra capo e collo nel bel mezzo di un’attività : per esempio, la comparsa improvvisa di un amico con cui si inizia a chattare su Facebook dall’ufficio. Al contrario della situazione già descritta, infatti, in questo caso la concentrazione non si guadagna affatto, ma anzi la si dissipa velocemente.