I malintenzionati hanno perfezionato un metodo molto meno invasivo denominato PHISHING. Ma che cos’èil phishing?
Il phishing èil sitema pi๠diffuso per un appropriamento indebito dei vostri dati del conto corrente basato sulla teoria di una email truffaldina ovvero il malintenzionato invia una email sul vostro account invitandovi a fornire i dati della vostra carta di credito clicando su un link che vi porta su un sito identico a quello della vostra banca sia per la grafica che per i contenuti, ma purtroppo fasullo.
L’utente vedento il sito, che per ogni particolare risulta essere identico all’originale, si fida e immette i dati nei campi richiesti e a quel punto il gioco èfatto.
L’utente ignaro dell’accaduto chiude e torna a navigare in tutta tranquillità mentre i truffatori con tutta calma possono sfruttare quei dati per fare acquisti on-line o fare trasferimenti da un conto all’altro di grosse quantità di denaro.
Spesso capita anche che i truffatori iniziano a trasferire dal conto del truffato al loro conto corrente piccolissime somme in modo da non destare sospetti inserendo come causale al trasferimento frasi come “pagamento imposta di bollo” o “tasse bancarie” ecc.
In questo modo l’utente non si cura nemmeno del “piccolo pagamento” poichèirrisorio (in genere si tratta di 1 o 2 euro) senza nemmero denunciare l’accaduto.
I truffatori spulciando qua e la pochi euro ottengono grosse somme senza essere nemmeno denunciati alle autorità competenti.
Spesso puಠsuccedere invece che nell’email siano presenti dei vistosi errori grammaticali che possono portare a capire di essere caduti in una trappola, ma purtroppo non sempre ècosଠe ultimamente si stanno verificando casi in qui l’email e il sito web falso sono identici in tutto e per tutto all’originale e anche il nome del dominio ha diversità spesso impercettibili come ad esempio BANGABNL che sostituisce BANCABNL o SAMPAOLOIMI che sotituisce SANPAOLOIMI ecc.
Si calcola che in Italia il 36% riceve email ingannevoli, ma solo il 5% visita realmente il link fraudolento ed il 20% di questi riflettono sul fatto che possa trattarsi di una truffa.