La crisi delle imprese produttive determina, come riflesso immediato, una notevole riduzione per le risorse destinate alle funzioni cosiddette “di staff†(cioènon legate all’aspetto strettamente manifatturiero, come il marketing), e di riflesso ne soffrono senza eccezioni anche tutte le agenzie pubblicitarie.
Ma se i canali tradizionali di propaganda (televisione, carta stampata specializzata e generalista, pubbliche affissioni ecc.) attraversano senza eccezioni un momento di difficoltà significativo, un segnale differente e rilevantissimo giunge dai nuovi media, Internet in testa.
Secondo le pi๠recenti stime diffuse dall’ufficio-studi dell’Interactive Advertising Bureau, un’associazione internazionale dedicata proprio alla diffusione della pubblicità sui mezzi offerti dalla tecnologia contemporanea, la pubblicità sul web nel 2008 dovrebbe raggiungere un fatturato superiore di oltre il 23% di quello dell’anno precedente.
In tutto il mondo sono circa 850 i milioni di euro investiti nel corso dell’anno in questo campo, in specie nel settore dei banner, ma al secondo posto sta salendo prepotentemente la pubblicità al’interno dei motori di ricerca, destinata presumibilmente a divenire il principale investimento sul web nel 2009. Pi๠distaccati, ma comunque molto positivi, anche i risultati raggiunti dalla pubblicità tramite newsletter e posta elettronica, tramite SMS e tramite i siti specializzati.
àˆ da segnalare che la pubblicità sul web costituisce solo la punta dell’iceberg di un sommovimento complessivo nelle strategie commerciali di tutte le imprese di grande e medio livello, sempre pi๠destinate a sfruttare e diversificare i propri canali di comunicazione pur di raggiungere una clientela globale ogni giorno pi๠attenta, esigente e razionale negli acquisti.