Per investire al meglio i propri risparmi oggi èindispensabile conoscere le differenze sostanziali che esistono fra fondi comuni, conti deposito e titoli di stato. Queste opportunità di investimento, infatti, presentano diversi livelli di rischio e di rendimento nel tempo, fattori da tenere nella massima considerazione nella scelta della soluzione pi๠conveniente per il proprio portafoglio.
Fondi comuni
Nella scelta dei migliori investimenti per accrescere i propri risparmi, il fondo comune rappresenta un prodotto finanziario che continua ad attrarre piccoli e grandi investitori. I fondi di investimento rappresentano il modo pi๠semplice e sicuro di investire per chi ha a disposizione cifre anche minime: bastano anche poche centinaia di euro per poter acquistare una quota di un fondo con la possibilità di partecipare degli utili (o delle perdite) dello stesso.
I fondi investono su decine o, addirittura, centinaia di titoli, pertanto anche se una delle società scelte dovesse crollare in Borsa o persino fallire, il risparmiatore ne risentirebbe in modo limitato.
Esistono varie tipologie di fondi comuni, le pi๠note ed utilizzate sono senza dubbio:
- I fondi azionari che investono almeno il 70% del portafoglio in azioni o in obbligazioni convertibili. Sono in genere pi๠rischiosi, ma tendono a garantire guadagni maggiori rispetto agli altri e assicurano comunque oscillazioni inferiori a quelle dei titoli azionari semplici.
- I fondi obbligazionari che investono prevalentemente in obbligazioni ordinarie e titoli di Stato. Sono meno rischiosi ma anche meno redditizi dei primi.
- I fondi bilanciati che investono in azioni per importi che vanno dal 10% al 90% del portafoglio e hanno lo scopo di bilanciare le diverse forme di investimento in modo da ottenere prestazioni e profili di rischio intermedi fra quelli dei fondi azionari e obbligazionari.
Per avere maggiori informazioni sui fondi comuni di investimento èpossibile consultare Online SIM, la piattaforma italiana online del risparmio gestito.
Conti deposito
Esistono due tipologie di conti deposito: quelli vincolati, che non permettono alcun prelievo della somma di denaro investita, e quelli non vincolati, che invece offrono questa possibilità al risparmiatore. In realtà , molte banche hanno istituito i cosiddetti “tassi baseâ€, che sono in grado di offrire un rendimento minimo garantito anche in caso di prelievi.
Purtroppo, un conto deposito offre in questo momento tassi d’interesse non affatto vantaggiosi. Ad esempio, anche un colosso del settore bancario come Unicredit presenta appena il 0,15% per i vincoli a 2 anni, percentuale d’interesse che si avvicina allo zero considerando l’imposta di bollo e quella sui proventi di natura finanziaria.
Titoli di stato e buoni fruttiferi
BTP, BOT, CTZ e buoni fruttiferi postali presentano ad oggi una serie di svantaggi che hanno scoraggiato i risparmiatori italiani negli ultimi anni. Si tratta, infatti, di forme di investimento che offrono una minore liquidità rispetto ai conti deposito, hanno bassi tassi d’interesse e non rappresentano una garanzia contro il pericolo dell’inflazione. Oltre a cià², titoli di stato e buoni fruttiferi vincolano la somma investita per un periodo di anni prestabilito, proprio come i conti deposito vincolati.
Articolo scritto in collaborazione esterna.