Nove Regioni italiane (Valle d’Aosta, Veneto, Friuli – Venezia Giulia, Emilia Romagna, Lazio, Campania, Basilicata, Sicilia e Sardegna) stanno ponendo in essere un progetto giunto alla seconda edizione, che potrebbe attrarre l’interesse anche delle altre Regioni.
In pratica, gli enti pubblici emetteranno dei veri e propri buoni, o voucher, il cui ammontare èvario ma puಠarrivare fino a seimila euro; i fondi complessivamente stanziati sfiorano i venti milioni di euro.
Questi buoni sono spendibili esclusivamente frequentando i vari corsi di specializzazione e i master convenzionati; sono pi๠di un migliaio, sparsi fra le Regioni elencate, a coprire moltissimi ventagli del sapere: finanza, telecomunicazioni, lingue straniere, marketing, controllo di qualità ecc.
Il catalogo dei corsi convenzionati èunico, cosicchè nulla osta a che un disoccupato veneto spenda il suo voucher nel Lazio o in Sicilia. Questa soluzione consente quindi di coniugare la formazione con l’indispensabile mobilità . Ai buoni-formazione, d’altronde, sono spesso associati anche voucher integrativi con la finalità di rimborsare almeno in parte le spese di viaggio, vitto e alloggio.
I bandi per la distribuzione dei voucher sono disponibili sul sito www.altaformazioneinrete.it, dove il candidato deve necessariamente registrarsi per concorrere alla distribuzione dei buoni.
I candidati saranno ordinati in una graduatoria per l’assegnazione dei voucher, sulla base di un punteggio attribuito in base ai requisiti indicati nei singoli bandi regionali (solitamente: l’età elevata, il reddito scarso, la residenza in aree svantaggiate, il voto di diploma o di laurea). Una quota di buoni, comunque, èriservata da ogni Regione a favore dei disoccupati o dei lavoratori in mobilità che ne facessero richiesta.