Per coloro che invece scelgono di rimanere nello Stivale, la strada èdavvero in salita. L’ultimo esempio èdato dal programma “Futuro in ricercaâ€, bandito dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca.
Lo scopo era di incoraggiare i giovani aspiranti a presentare i propri progetti di ricerca, che sarebbero stati finanziati in questo modo: lo Stato avrebbe coperto totalmente le spese dei progetti presentati da giovani fino a trentadue anni di età , mentre dai trentatrè ai trentanove anni la spesa sarebbe stata coperta dal Ministero fino al 70%, mentre il resto andava finanziato dall’università interessata (ma non con denaro liquido bensଠcon giorni/uomo).
Sennonchè, il M.I.U.R. ha stanziato un totale di cinquanta milioni di euro, davvero scarsa rispetto alle aspettative. Sono state presentate 3.792 domande da parte di circa diecimila aspiranti ricercatori: facendo qualche conto, èmerso che i fondi stanziati sarebbero sufficienti per coprire le spese solo di sessantaquattro fra loro, pari all’1,6% del totale.
Il programma pare caduto nel caos: la graduatoria dei progetti accolti avrebbe dovuto essere resa nota il 26 agosto, ma la pubblicazione èstata rinviata sine die.
Ma la colpa non va attribuita alla difficoltà di pescare i progetti pi๠meritevoli nella massa di quelli presentati, bensଠal fatto che la procedura per la nomina della commissione valutatrice èstata avviata addirittura a metà settembre: si prevede che prima della fine del 2010 non si arriverà da nessuna parte, e per allora chissà quanti ricercatori saranno già fuggiti all’estero.