D’altronde, il numero degli operatori in Italia sta diminuendo anno dopo anno e si avverte un enorme bisogno di nuove leve; non a caso, gli infermieri provenienti dall’Est o dal Sudamerica vedono l’Italia come un eldorado.
Il primo e durissimo gradino di questa carriera, perà², èil test d’ammissione: il numero chiuso vige ovunque e i giovani appena usciti dall’esame di maturità dovranno ben presto rimettersi sui libri, per affrontare una prova micidiale.
Secondo i dati diffusi dalle università con riferimento al 2009, soltanto un candidato su nove èriuscito a superare il test d’accesso ai corsi di Medicina & Chirurgia, ed èperfino un dato ottimistico e positivo se confrontato con i colleghi che hanno tentato l’ancor pi๠promettente e selettiva strada dell’Odontoiatria: i sopravvissuti al test sono stati appena uno su ventinove.
Quest’anno, il numero dei posti messi in palio nei vari atenei italiani interessati (quarantuno) èleggermente aumentato rispetto all’anno scorso: 38.685 contro 37.851. Per l’esattezza, nel 2010 sono a disposizione 28.135 posti per le varie professioni sanitarie, 8.755 posti in Medicina & Chirurgia, 1.006 per Veterinaria e 789 per gli aspiranti dentisti.
La scelta, adottata di concerto dal ministero dell’Università e da quello della Salute, viene appunto incontro alle accresciute esigenze del mercato italiano.
Non èperಠaffatto detto che tutto ciಠincrementi le possibilità degli studenti: il numero dei partecipanti al test d’ammissione, infatti, èaumentato esponenzialmente dal 2001 al 2009 (addirittura +97% per Medicina & Chirurgia), e se salirà anche nel 2010, ai maggiori posti a disposizione corrisponderanno paradossalmente minori probabilità di aggiudicazione.
Fonte: Il Sole 24 Ore