Chi deve andare a lavorare sono gli studenti che si applicano meno a scuola. Questo èstato un adagio che èdurato a lungo. Adesso le ricerche dicono che l’alternanza scuola lavoro funziona anche per i liceali, e funziona perfino bene.Â
Il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini ha presentato in un’occasione pubblica i dati del primo anno di alternanza obbligatoria alle scuole superiori. Coinvolti 652 mila studenti con un incremento della partecipazione pari al +139%. Nei licei l’avvio èstato difficile e spesso hanno ripiegato in attività in classe. Per la CGIL ècomunque sbagliato far fare agli studenti degli stage estivi.
Queste le parole del ministro Giannini riportate dai giornali (qui il Corriere della Sera)
«I numeri del primo anno sono incoraggianti e importanti. Nelle classi terze, quelle coinvolte, ha partecipato il 90% degli studenti» dice la ministra Giannini. «Questo tipo di esperienze esisteva già a macchia di leopardo. Da quest’anno, con la riforma della Buona scuola, sono diventate obbligatorie. Abbiamo dato una struttura permanente e diffusa nel Paese per aiutare i ragazzi a entrare nel mondo del lavoro». Giannini, perà², non nasconde qualche problema: « Dopo un primo anno di grande dinamismo, in cui non sono mancate le difficoltà tipiche delle fasi di attuazione, ora dobbiamo lavorare tutti insieme, come sistema Paese, per innalzare sempre di pi๠i livelli di qualità dei percorsi di alternanza».
Il problema riscontrato quest’anno èstato che hanno chiesto di accedere al programma di stage molti liceali. Questi non hanno trovato spazio nelle imprese ma hanno dovuto affidarsi come stagisti alle scuole, alle biblioteche (12%), alle pubbliche amministrazioni (8,5%) o al settore no profit (7,6%).